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Si distinguono le lesioni personali “dolose” da quelle “colpose”; a queste ultime è dedicata una disciplina ad hoc

In alcuni casi, ovvero in presenza di circostanze aggravanti, si tratta invece di un reato procedibile d'ufficio. Internet e i mezzi tecnologici che utilizziamo ogni giorno espongono gli utenti a…

Il chirurgo che, in assenza di necessità ed urgenza terapeutiche, sottopone il paziente ad un intervento operatorio di più grave entità rispetto a quello meno cruento e comunque di più lieve entità del quale lo abbia informato preventivamente e che solo sia stato da quegli consentito, commette il reato di lesioni volontarie, irrilevante essendo sotto il profilo psichico la finalità pur sempre curativa della sua condotta, sicché egli risponde del reato di omicidio preterintenzionale se da quelle lesioni derivi la morte. (Nella fattispecie la parte offesa era stata sottoposta advert intervento chirurgico di amputazione totale addominoperineale di retto, anziché a quello preventivo di asportazione transanale di un adenoma villoso benigno in completa assenza di necessità ed urgenza terapeutiche che giustificassero un tale tipo di intervento e soprattutto senza preventivamente notiziare la paziente o i suoi familiari che non erano stati interpellati in proposito né minimamente informati dall’entità e dei concreti rischi del più grave atto operatorio eseguito, sul quale non vi era stata espressa alcuna forma di consenso). Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5639 del thirteen maggio 1992 (Cass. pen. n. 5639/1992)

L’integrazione della condotta tipica è esclusa in presenza di un’esigenza terapeutica (cioè un intervento, rigorosamente praticato da un sanitario, volto a rimuovere, eliminare, curare una determinata alterazione organica o un disturbo funzionale sia del corpo che della mente), che l’agente abbia inteso perseguire e in merito alla quale avrà l’onere di controdedurre positivamente, al fine di escludere la ricorrenza della contestazione addebitatagli.

Sia il reato di lesioni personali gravi che quello di lesioni personali gravissime è procedibile d’ufficio, nel senso che chiunque può sporgere denuncia presso le autorità competenti affinché il responsabile venga assicurato alla giustizia.

Lesioni lievi: fanno parte di questo gruppo anche le lesioni che determinino una malattia la cui durata sia tra i 21 e i forty giorni e possono essere perseguite d’ufficio e sanzionate con una pena detentiva che va da tre mesi a tre anni.

L’azione violenta diretta a ledere l’integrità fisica della vittima non comporta la lesione della sua sfera psichica, annullandone la capacità di autodeterminazione. Diversamente, l’inevitabile costrizione a subire l’azione violenta insita nella consumazione del reato di lesioni volontarie comporterebbe necessariamente e sempre la configurazione, oltre che del reato di cui all’artwork.

Le lesioni personali configurano un reato più grave che assorbe quello ex art. 189 Codice della Strada di omissione di soccorso in caso di incidente stradale, poiché vi è l’elemento psicologico del dolo che accompagna le lesioni, mentre l’omissione di soccorso può configurarsi come una conseguenza inevitabile del primo reato (Corte Appello Trento 10 febbraio 2017 n. 8).

Tanto perché tutta la normativa sopra richiamata mostra di considerare la “persona” non più destinataria di prestazioni etero-determinate, ma soggetto attivo e partecipe dei processi decisionali che lo riguardano; e perché appare ormai superata la visione del medico come depositario e detentore di una “potestà” di curare, dovendosi invece inquadrare il rapporto medico-paziente (al di fuori di Bonuses qualsiasi visione paternalistica) in termini di “alleanza terapeutica”, che veda entrambi i website here protagonisti impegnati a collaborare per l’attuazione del diritto alla salute.

Il reato di lesione personale è commesso da chiunque cagiona advertisement altra persona una malattia nel corpo o nella mente.

Non dimentichiamo for everyò che l'attore del referto è esercente professione sanitaria, il che impone anche l'obbligo di rispetto dei doveri deontologici di tutela e salvaguardia dell'assistito, prima ancora di quello dell'espletamento dei doveri giuridici, secondo gli stessi canoni che sono alla base del segreto professionale. Per questo motivo l'obbligo del referto non sussiste sia quando si tratta di contravvenzioni e non di delitti – quindi solo for every le ipotesi più gravi – sia quando – pur trattandosi di delitti – il referto esporrebbe la persona assistita a procedimento penale; ossia, tra referto e sottoposizione della persona a procedimento penale deve sussistere un rapporto di causa advertisement effetto, nel senso che solo a seguito del referto del sanitario il procedimento verrebbe aperto.

la perdita di un arto, o una mutilazione che renda l’arto inservibile, ovvero la perdita dell’uso di un organo o della capacità di procreare, ovvero una permanente e grave difficoltà della parola;

: consiste nell’abolizione della funzione esercitata dall’organo in questione, non necessariamente dovuta a perdita anatomica. Naturalmente, possono essere persi solo quegli organi che non siano indispensabili for every la vi­ta (come l’organo della masticazione, o l’organo dell’allattamento), oppure la cui funzione possa essere vicariata dalla terapia (come la tiroide o i reni). Anche per click this over here now l’or­gano, la persistenza di soli cascami di funzione equivale alla perdita.

Il delitto di rapina impropria assorbe in sé soltanto quel minimo di violenza che si concreta nelle percosse, per cui risponde solo del delitto di lesioni aggravate colui che strattona un'altra persona per rubare il telefono cellulare procurandogli delle lesioni.

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